La famiglia italiana oggi

ESERCIZIO 1: Comprensione scritta

Leggere il brano con attenzione e scegliere la risposta corretta.

 

La famiglia italiana oggi

La famiglia italiana cambia e si trasforma. Sempre più vecchia, con meno figli, ma anche più allargata: entrano colf, babysitter e badanti ma anche "altri" genitori che si portano dietro altri figli; spesso è formata un solo genitore, soprattutto donne, con figli, oppure coppie di anziani con ancora i figli-adulti a carico, che non se ne vanno. Una famiglia "più lunga e più magra": le nuove forme famigliari, cioè composta di conviventi, single non vedovi, coppie non coniugate o ricostituite e genitori soli, sono 5 milioni e duecentomila (nel 2005), il 23 per cento del totale. Dieci anni prima erano circa il 16 per cento, circa tre milioni. 

La famiglia si trasforma. 

Si riduce il peso delle famiglie con cinque componenti e delle coppie con figli (in dieci anni sono diminuite di un milione, da 10,5 a 9,6) mentre aumentano le persone sole e le coppie senza figli, da 3,9 a 4,9 milioni. Il nuovo soggetto sociale con cui deve fare i conti la politica sono le cosiddette "nuove forme familiari" (5 milioni e 200 mila, il 23 per cento del totale delle famiglie), single non vedovi, coppie non coniugate o ricostruite in cui i partner vengono da precedenti unioni o matrimoni. Crescono i single (+25,9%) e le coppie senza figli (+19,8%). Mentre sarà "più frequente per le giovani generazioni avere intorno nonni e bisnonni piuttosto che fratelli, sorelle e cugini". 

Poche nascite, ma le donne italiane vorrebbero più figli. 

E' il dato che mette sotto accusa la politica e le non-scelte nelle politiche sociali. Le nascite sono leggermente aumentate negli ultimi tre anni (da 1,22 a 1,31) ma è tutto merito delle donne immigrate per cui la natalità negli ultimi dieci anni è passata dal 6 al 10 per cento. Il punto è che - come è stato spiegato in varie audizioni - che "le coppie italiane hanno un figlio in meno di quello che desidererebbero". La Commissione ha individuato i responsabili di queste attese negate: "L'insufficienza dei sostegni per quello che riguarda i costi, i limiti di un sistema fiscale che non favorisce le famiglie con figli, l'inesistenza di politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia visto che poco o nulla viene fatto per combinare gli orari, per creare asili nido o altre strutture socio-educative". 

Quanto costa vivere con o senza figli. 

Il problema dei costi è quello che incide di più, oltre al posto di lavoro e alla casa, sulle scelta di avere figli. Il 50 per cento delle famiglie italiana vive (la fonte in questo è l'Istat) con entrate che non superano i 1800 euro al mese. Per il 15 per cento arrivare a fine mese è molto difficile. Siccome mantenere un figlio che ha meno di sei anni costa alla famiglia all'incirca il 19,4 per cento, ecco che avere figli diventa quasi impossibile. Una coppia senza figli ha una spesa media mensile di 1.300 euro; un figlio tra zero e 5 anni costa 252 euro al mese; tra i 6 e i 14 anni costa 212 euro e 233 tra i 15 e i 18 anni. Sono numeri che non lasciano dubbi eppure il sistema fiscale italiano ne tiene conto poco o nulla visto che non esistono agevolazioni in relazione al numero dei componenti del nucleo famigliare. 

Se le donne lavorano, fanno più figli. 

Lo dicono i dati europei. In Francia ad esempio l'81 per cento delle donne tra i 25 e i 49 anni hanno un'occupazione contro il 60 per cento di trent'anni fa. L'indagine sostiene che "la contraddizione tra lavoro e figli è stata in qualche modo ribaltata: è proprio perché lavorano che le donne hanno una situazione più favorevole per avere figli". Ma in Italia lavora solo il 45 per cento delle donne, una media molto lontana da quella europea (60%), e il 77 per cento dei carichi familiari, i lavori di casa, è ancora solo a carico della donna. Oltre alla carenza dei servizi, è anche un problema di cultura: sono pochissimi gli uomini che sfruttano i congedi per motivi di famiglia. E purtroppo, "molte donne in Italia, alla nascita del primo figlio, sono costrette a lasciare il lavoro o a passare ad un'attività meno redditizia". 

La sindrome del rinvio. 

Colpisce i figli che non se ne vanno mai di casa. In dieci anni i Tanguy[1] nostrani sono passati dal 35,5% al 43,3%, una percentuale che supera quella delle giovani coppie con figli passate dal 40 al 29 per cento. Rinviano tutto: la fine degli studi, l'ingresso nel lavoro, l'uscita dalla famiglia di origine, la formazione di una nuova. Alla fine rinunciano a diventare genitori. 

Quanto spende lo Stato per la famiglia. 

Pochissimo, siamo il fanalino di coda in Europa. La Finanziaria dedica alla famiglia il 4,4 per cento della spesa sociale, la metà rispetto alla media europea (8,5%).

(“la repubblica” 3 Maggio 2007)

 

[1] Tanguy è un film commedia romantica francese del 2001 scritta e diretta da Étienne Chatiliez.

Il film descrive in maniera talmente accurata il fenomeno sociologico dei figli ormai adulti che non vogliono andare a vivere da soli, che in Francia la parola Tanguy è diventata sinonimo di un adulto che vive ancora con i suoi genitori

 

 

Di quanto è aumentata la percentuale di single in Italia negli ultimi dieci anni?   


Le donne in Italia  


I lavori di casa in Italia  


I giovani che vivono in casa in Italia   


Lo stato Italiano spende per le famiglie  


ESERCIZIO 2: Produzione orale

In gruppi discutete dei seguenti temi 

  • Quante famiglie avete visto nel video?
  • Ne conoscete altri tipi?
  • Rispetto agli amici, pensate che siano da considerarsi “famiglia”?
  • E gli animali?
  • Esiste la famiglia ideale? Se sì, descrivetela.

ESERCIZIO 3: Produzione scritta

Scrivete un breve brano sui seguenti argomenti, mettendo in evidenza le similarità/differenze con quanto accade nel vostro paese di origine.

  • L’Italia, per le sue forti radici cattoliche, ha un tasso di divorzi/separazioni relativamente basso rispetto alla media europea, ma in constante aumento. A che cosa pensate sia dovuta questa crescita? E nel vostro paese?

 

  • L’omosessualità non è reato in Italia, ma l’atteggiamento prevalente nei confronti dei gay è l’omofobia. Inoltre lo stato non riconosce né tutela in nessuna maniera le coppie conviventi dello stesso sesso. Qual è secondo voi il motivo e come vivono le coppie gay nel vostro paese?

 

ESERCIZIO 4: Lessico

Unite le parole con le definizioni.

convivente


    single


      coppie non coniugate


        politiche sociali


          divorzio


            congedo


              redditizia


                omosessualità


                  spesa sociale



                    • che vive con qualcuno senza essere coniugato
                    • persona che non ha un legame sentimentale
                    • coppie che hanno un legame sentimentale ma non sono coniugate
                    • insieme delle azioni che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone
                    • separazione, che si fa tra marito e moglie
                    • periodo retribuito di astensione dal lavoro per la nascita di un figlio
                    • economicamente vantaggioso
                    • attrazione verso persone del proprio sesso
                    • somma di denaro dedicate all’assistenza delle persone in difficoltà economiche
                    Project number: 543336-LLP-1-2013-1-DE-KA2-KA2MP - This project has been funded with support from the European Commission. This publication [communication] reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.