Dialogo 1 |
Situazione: La signora Antonelli, la socia dell’agenzia di intermediazione, ha organizzato una conferenza via Skype tra la signora Kournikova, un’assistente bielorussa e la famiglia del signor Morelli La famiglia è alla ricerca di un’assistente adatta alle necessità del pensionato. La futura assistente dovrà badare il paziente quotidianamente, quindi tutte le questioni e le domande sulle condizioni di vita, gli interessi particolari e le abitudini saranno da chiarire in un primo colloquio. Nonostante ciò, la signora Antonelli dà il via ad un dibattito sul tema “la buona cura“. Entrambe le parti possono definire cosa intendono esattamente per sapere se corrispondono.
Personaggi:
Luogo: La signora Antonelli si trova con la famiglia Morelli sul suo posto di lavoro, nell’agenzia. |
Sig.ra Antonelli: | Buongiorn,o signora Kournikova. Può sentirci? |
Sig.ra Kournikova: | Buongiorno. Si, il collegamento è molto buono. |
Sig.ra Antonelli: | Qui nel mio ufficio c’è anche la famiglia Morelli, che è alla ricerca di un’assistente che sia adatto per il signor Morelli. Può presentarsi? |
Sig. Morelli (jr): | Si. Salve, il mio nome è Antonio Morelli e questa è mia moglie Lucia. Abbiamo bisogno di qualcuno che si prenda cura di mio padre e se ne occupi a casa. |
Sig. Morelli: | E io sono Gianni Morelli. Ho 83 anni e vivo solo. Da quando mia moglie è morta, 12 anni fa, sono abbastanza solitario. Di tanto in tanto ho bisogno di un pò di supporto. |
Sig. Morelli (jr): | Papà, hai bisogno di qualcuno che si occupi di te tutto il giorno. Ci preoccupiamo per te quando stai solo a lungo. Sei sempre smemorato e non prendi regolarmente le tue medicine. |
Sig.ra Antonelli: | Bene, forse faremmo bene a dare alla signora Kournikova una possibilità di dire perchè si propone per questo posto. Così forse vedremo se è adatta come badante domestica per voi. |
Sig.ra Kournikova: | Allora, il mio nome è Maria Kournikova, ho 34 anni e vengo dalla città Bielorussa di Minsk. Là ho seguito un corso di formazione come infermiera e ho lavorato per alcuni anni in ospedale. Attualmente sono in cerca di un impiego. In Bielorussia è molto difficile trovare un lavoro. E poi ho pensato di trasferirmi in Italia per un lavoro domiciliare. Mi fa molto piacere che una famiglia si segnali così presto. |
Sig.ra Antonelli: | Signor Morelli cosa vorrebbe sapere dalla signora Kournikova? |
Sig. Morelli: | Quali interessi ha? Ha delle abitudini particolari, ad esempio fuma? Qual è la sua attuale situazione di vita? Sa, io mi riposo molto durante il giorno e, ad esempio, non mi piace la musica ad alto volume. |
Sig.ra Kournikova: | Non si deve preoccupare. Nè fumo, nè ascolto musica ad alto volume. Nel tempo libro mi piace cucinare o andare a fare una passeggiata. Amo l’ordine e, quindi, divido la mia giornata in maniera molto accurata. Nella mia vita privata sono successe molte cose negli ultimi mesi. Sono da poco di nuovo single e mi farebbe piacere un cambiamento e delle nuove sfide. E lei? Posso sapere qualcosa in anticipo? O può darmi brevi informazioni sulla sua storia clinica? |
Sig. Morelli: | No, non c’è niente. E la mia storia clinica è molto breve. |
Sig. Morelli (jr): | Papà, forse posso rispondere meglio io. |
Sig. Morelli: | Se credi. |
Sig. Morelli (jr): | Senta, mio padre è spesso smemorato. A volte succede che dica qualcosa e più tardi non ricorda più niente. Oltre a questo cade. Pertanto chiediamo di fare molta attenzione e anche tanta pazienza. Lui si muove, ma ha bisogno di un bastone in aiuto. Nella sua casa si orienta senza problemi. A causa di un difetto alla vista non deve andare da solo per strada. La comunicazione è leggermente limitata. I suoi segni vitali sono stabili, solo la sua pressione sanguigna è un po’ alta di tanto in tanto. Prende compresse anti-ipertensive. Le istruzioni per la somministrazione può trovarle nei foglietti illustrativi delle medicine o chiedere al medico di mio padre. Di recente ha avuto una gastrite. Per questo motivo deve mangiare del cibo specifico. Questo deve saperlo. |
Sig.ra Morelli: | Signora Kournikova, il benessere di mio suocero ci sta molto a cuore. Per questo motivo mi interessa sapere cosa intende Lei per “buona cura? |
Sig.ra Kournikova: | La buona cura è un tema molto complesso. È vero che io mi concentro sui pazienti e su tutta la cura con attenzione. Lavoro ai compiti che devono essere svolti ogni giorno insieme ai pazienti e elaboro un piano di intervento, dove ci sono obbiettivi a breve e a lungo termine, a seconda delle abitudini e dei ritmi della routine quotidiana. In primo luogo fornisco l’assistenza di base, che include per i pazienti il lavaggio, il farsi la barba e il rinfrescarsi e, naturalmente, faccio tutte le profilassi necessarie per completare la documentazione infermieristica. Naturalmente l’igiene appartiene a questo campo. |
Sig.ra Morelli: | Questo suona bene. E cosa ne pensa delle conversazioni personali? Quanto considerate appropriata la vicinanza o la distanza? |
Sig.ra Kournikova: | Quando un paziente mi racconta di sè, ascolto con attenzione. Vicinanza e distanza sono un fatto individuale e, in parte, anche culturale e dipende sia dal paziente sia dall’assistente. Per questo non posso dare una risposta generale. |
Sig. Morelli: | Certo. Sono d’accordo. |
Sig. Morelli (jr): | Mio padre può essere faticoso qualche volta, ma pensiamo che sia una buona candidata. |
Sig.ra Kournikova: | Bene. Sarei lieta di venire a lavorarre da voi. |
Sig.ra Morelli: | La ringraziamo molto per il colloquio e ci auguriamo di incontrarla presto qui. |
Sig.ra Antonelli: | Bene, allora preparo il contratto di lavoro. Arrivederci! |
Sig.ra Kournikova: | Arrivederci e a presto. |
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